Sei in: Aree di studio / STORIA
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( 2014 )
Questo libro raccoglie, riunisce e integra alcuni contributi su Elio Morpurgo, l’ebreo friulano più noto e prestigioso a cavallo tra Otto e Novecento, raccontando il destino e le contraddizioni di un israelita italiano che fu sindaco di Udine, deputato, sottosegretario di Stato e senatore, che aderì al fascismo e che fu brutalmente assassinato dai nazifascisti. In questa parabola quasi emblematica ritroviamo numerose caratteristiche tipiche degli ebrei tra Ottocento e Novecento: il loro entusiasmo, l’inserimento riuscito nella società che li circondava, il loro successo, la loro colpevole adesione al fascismo, il tradimento, la morte. Temi forse più adatti a una tragedia greca piuttosto che ad un ritratto di storia civile e sociale. Si trattò di una figura complessa, e complessi e frastagliati furono i suoi rapporti sia con il mondo cattolico sia con lo stesso mondo ebraico. Animatore della vita economica e culturale di Udine e titolare di prestigiosi incarichi anche a livello nazionale, durante le persecuzioni antiebraiche fu catturato il 26 marzo 1944 a Udine: ottantacinquenne e molto malato, fu condotto a Trieste-San Sabba e caricato, tre giorni dopo, su un convoglio diretto ad Auschwitz, ma non vi arrivò mai: morì prima, fra atroci sofferenze. Sua moglie era morta nel 1910, mentre i figli si salvarono in Svizzera, affrontando mille peripezie.
( 2014 )
Questo libro raccoglie, riunisce e integra alcuni contributi su Elio Morpurgo, l’ebreo friulano più noto e prestigioso a cavallo tra Otto e Novecento, raccontando il destino e le contraddizioni di un israelita italiano che fu sindaco di Udine, deputato, sottosegretario di Stato e senatore, che aderì al fascismo e che fu brutalmente assassinato dai nazifascisti. In questa parabola quasi emblematica ritroviamo numerose caratteristiche tipiche degli ebrei tra Ottocento e Novecento: il loro entusiasmo, l’inserimento riuscito nella società che li circondava, il loro successo, la loro colpevole adesione al fascismo, il tradimento, la morte. Temi forse più adatti a una tragedia greca piuttosto che ad un ritratto di storia civile e sociale. Si trattò di una figura complessa, e complessi e frastagliati furono i suoi rapporti sia con il mondo cattolico sia con lo stesso mondo ebraico. Animatore della vita economica e culturale di Udine e titolare di prestigiosi incarichi anche a livello nazionale, durante le persecuzioni antiebraiche fu catturato il 26 marzo 1944 a Udine: ottantacinquenne e molto malato, fu condotto a Trieste-San Sabba e caricato, tre giorni dopo, su un convoglio diretto ad Auschwitz, ma non vi arrivò mai: morì prima, fra atroci sofferenze. Sua moglie era morta nel 1910, mentre i figli si salvarono in Svizzera, affrontando mille peripezie.