Sei in: Aree di studio / STORIA
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( 2009 )
Lina Gentilli, ebrea di San Daniele del Friuli, morì diciottenne. Prenderla come perno attorno cui fare ruotare le diverse anime di questo libro mi ha portato ad abbozzarne l’interiorità, descrivendo altresì aspetti del piccolo mondo in cui era immersa. Un mondo piccolo, il suo, certamente, ma i cui confini – con il contributo dei suoi rigorosi studi udinesi prima, e poi del grande “salto” a Venezia – furono rapidamente valorizzati e allargati, per proiettarsi verso un futuro al quale, però, la giovane non ebbe accesso, essendosi il suo cammino tragicamente arrestato poco oltre la soglia del nuovo secolo. E quel secolo corse (verso destinazioni anche inaudite e atroci) ma il fascio di temi e di problemi suscitati da una figura come la sua può essere osservato attraverso il prisma di ciò che anche in lei e attraverso di lei si sperava, si auspicava, prima che il fiume della Storia pronunciasse i suoi responsi. È dunque un testo uno e plurimo, che ne conserva in sé altri, è come un gomitolo di eventi, un sovrapporsi di stratificazioni intrecciate ma nello stesso tempo autonome, mentre quella di Lina è una presenza e un’assenza al tempo stesso: compare, scompare e riappare tra le pagine di cui è protagonista. L’assenza di Lina dal proprio futuro ci rimanda infine a idee, aspirazioni e progetti sui quali è tuttora possibile riflettere.
( 2009 )
Lina Gentilli, ebrea di San Daniele del Friuli, morì diciottenne. Prenderla come perno attorno cui fare ruotare le diverse anime di questo libro mi ha portato ad abbozzarne l’interiorità, descrivendo altresì aspetti del piccolo mondo in cui era immersa. Un mondo piccolo, il suo, certamente, ma i cui confini – con il contributo dei suoi rigorosi studi udinesi prima, e poi del grande “salto” a Venezia – furono rapidamente valorizzati e allargati, per proiettarsi verso un futuro al quale, però, la giovane non ebbe accesso, essendosi il suo cammino tragicamente arrestato poco oltre la soglia del nuovo secolo. E quel secolo corse (verso destinazioni anche inaudite e atroci) ma il fascio di temi e di problemi suscitati da una figura come la sua può essere osservato attraverso il prisma di ciò che anche in lei e attraverso di lei si sperava, si auspicava, prima che il fiume della Storia pronunciasse i suoi responsi. È dunque un testo uno e plurimo, che ne conserva in sé altri, è come un gomitolo di eventi, un sovrapporsi di stratificazioni intrecciate ma nello stesso tempo autonome, mentre quella di Lina è una presenza e un’assenza al tempo stesso: compare, scompare e riappare tra le pagine di cui è protagonista. L’assenza di Lina dal proprio futuro ci rimanda infine a idee, aspirazioni e progetti sui quali è tuttora possibile riflettere.