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( 2013 )
L’enorme risonanza dell’“Affaire Dreyfus” radicalizzò, a cavallo tra Otto e Novecento, la funzione politica dell’ideologia antisemita attraverso l’uso di antichi e moderni stereotipi, e il povero Alfred Dreyfus fu il capro espiatorio dell’antisemitismo nazionalista francese in un contesto pervaso anche dal fanatismo clericale. Come è noto, il caso ebbe risonanza europea e persino extra europea, e fu molto seguito in Italia, generando accesi e lunghi dibattiti. Anche il Friuli fu partecipe a distanza della vicenda, a livello sia di opinione pubblica sia di interventi di intellettuali, politici, sacerdoti e così via. A prendere di mira Dreyfus fu la stampa clericale udinese, che si espresse in modo a dir poco imbarazzante, tipico del torbido clima di quegli anni. Circa l’“accusa del sangue”, poi (ma è più corretto dire “menzogna”), essa si fonda sulle false credenze che i testi della tradizione ebraica incoraggino gli ebrei a uccidere fanciulli non ebrei per procurarsi sangue innocente da utilizzare in turpi cerimonie pasquali, e che vi siano ebrei che osservano tale precetto. Si tratta ovviamente di un mito di lontana origine: nondimeno, attecchì in Italia e altrove anche tra Otto e Novecento. La stampa cattolica udinese giunse a sostenere che occorreva «prendere delle misure contro la razza ebraica che vuole il sangue cristiano»; e molto altro…
( 2013 )
L’enorme risonanza dell’“Affaire Dreyfus” radicalizzò, a cavallo tra Otto e Novecento, la funzione politica dell’ideologia antisemita attraverso l’uso di antichi e moderni stereotipi, e il povero Alfred Dreyfus fu il capro espiatorio dell’antisemitismo nazionalista francese in un contesto pervaso anche dal fanatismo clericale. Come è noto, il caso ebbe risonanza europea e persino extra europea, e fu molto seguito in Italia, generando accesi e lunghi dibattiti. Anche il Friuli fu partecipe a distanza della vicenda, a livello sia di opinione pubblica sia di interventi di intellettuali, politici, sacerdoti e così via. A prendere di mira Dreyfus fu la stampa clericale udinese, che si espresse in modo a dir poco imbarazzante, tipico del torbido clima di quegli anni. Circa l’“accusa del sangue”, poi (ma è più corretto dire “menzogna”), essa si fonda sulle false credenze che i testi della tradizione ebraica incoraggino gli ebrei a uccidere fanciulli non ebrei per procurarsi sangue innocente da utilizzare in turpi cerimonie pasquali, e che vi siano ebrei che osservano tale precetto. Si tratta ovviamente di un mito di lontana origine: nondimeno, attecchì in Italia e altrove anche tra Otto e Novecento. La stampa cattolica udinese giunse a sostenere che occorreva «prendere delle misure contro la razza ebraica che vuole il sangue cristiano»; e molto altro…